Paflasmòs

sabato 8 luglio 2017

Clicca e ascolta "PESARO: IO C'ERO!" Condivisione suggerita di "Bastiàn Contrario"

10/07/17
Bastian Contrario_ Pesaro: io c'ero_ Vaccini
19a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio
presenta:
Bastian Contrario_ Pesaro: io c'ero_ Vaccini
Radio Pirata - la Radio nella Radio in onda su www.yastaradio.com
al Lunedì ore 19.00
in replica al Giovedì e al Sabato alle 11.00

Bastiàn Contrario:
"PESARO: IO C'ERO!"


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Cari Pirati di Radio e di Terra, eccoci qui, con la nuova puntata: la 19a.
Per me è una puntata davvero importante, più delle altre perché è una puntata che mi spaventa per il suo contenuto e per quanto sia certa
che Yastaradio è una radio davvero libera, potrebbe essere che questa volta io riesca a dispiacere il grande Dalse o qualcuno della Ciurma...chissà.




Dove vi porterò oggi con il mio bordeggio? Da dove partiremo e dove approderemo tra racconti, riflessioni e considerazioni?

Salite a bordo, aprite il cuore e questa volta lasciateli proprio alla deriva, i pregiudizi...


Sapete dove sono stata sabato scorso? L’8 luglio 2017? A Pesaro.


Io non guardo giornali e tg, ormai lo sapete, ma come si dice vado dove mi porta il cuore.

E il cuore mi porta sempre nella direzione del “possibile”, del “non si sa mai”, del “non vorrei trovarmi in trappola”.
Come ho detto in una puntata di un po’ di tempo fa, la 10a per l’esattezza, puntata che volendo potete riascoltare sul blogspot di Elena Furio, non me la sento proprio di accettare pedissequamente una visione singola e univoca delle cose! ...e così ho deciso di partecipare alla manifestazione arancione di Pesaro.




Credo che ormai abbiate sentito parlare tutti del fatto che l’Italia sta semplicemente mantenendo la parola data nel 2014 alla Glaxo che porterà tanti posti di lavoro nella bella Toscana, che l’Italia sarà l’apri fila (e la cavia!) della sovravaccinazione obbligatoria, che ci sono discordanze tra bugiardini e indicazioni fornite dalle Asl e dal decreto, che non sono prevedibili gli esiti successivi a una tale quantità di vaccini somministrati oltretutto in tempi così ravvicinati, che viene negata la correlazione tra vaccini e decessi o altre reazioni avverse, malgrado siano talvolta riportati nei bugiardini stessi, malgrado ci siano medici e scienziati che hanno il coraggio di affermare la possibilità di connessione, malgrado ci siano sentenze di risarcimento per danni da vaccino, malgrado a Verona ci sia addirittura un giardino dedicato ai Fratelli Tremante, vittime dei vaccini.



Come si dice, per non saper né leggere né scrivere, mi vien da chiedermi come mai nessuna farmacia si assuma la responsabilità di dare il benché minimo farmaco pediatrico senza la ricetta, ma si possano inoculare quantità esorbitanti di virus per scatenare, e ripeto “scatenare”, le risposte immunitarie in bambini di poche settimane di vita: vabbè, la mente umana resterà sempre un gran mistero!


Comunque, dicevo che sono stata a Pesaro: a Pesaro per oppormi al decreto Lorenzin.
E ribadisco “oppormi al decreto Lorenzin” che non significa esattamente oppormi ai vaccini!


Ecco, credo che se si cogliesse questa sfumatura linguistica, ci sarebbe molto meno accaloramento degli animi: “vaccini non obbligatori” non significa letteralmente “abolizione dei vaccini”, così come non significa che se qualcuno decide di non farli, o di non farli tutti, altri siano obbligati a fare altrettanto...


Ecco, è questo ciò per cui io sono andata a manifestare!


Io sono andata a manifestare per difendere la mia libertà di essere un individuo cosciente e pensante, in grado di prendere le mie decisioni, fermamente convinta che chi mi governa non sia necessariamente più intelligente, competente, preparato, illuminato di tanti altri, me compresa. Convinta che se per caso chi mi governa facesse, come umanamente può accadere, un errore di valutazione, potrebbe distruggere la vita di migliaia di bambini e di genitori, nel caso dei vaccini. Convinta che il potere nelle mani di troppo pochi, non garantisca nel modo più assoluto la pluralità di pensiero. Convinta che non importi più di tanto se le scelte sbagliate vengono decise per interesse, incompetenza, buona o cattiva fede, perché gli effetti saranno comunque gli stessi nella vita di chi subirà questi eventuali errori...



Ho manifestato per assumermi, come tanti altri, la responsabilità di scegliere, e il diritto di sbagliare a mie spese, mentre chi ci governa si arroga quello di poter sbagliare....a spese degli altri!

Io non credo nella maniera più assoluta che a parità di eventi - e non parlo solo di vaccini - 
le reazioni possibili siano uguali per tutti: non siamo modelli matematici, non siamo formule chimiche, non siamo macchine pensanti: siamo l’insieme di un numero inimmaginabile di variabili soggettive, sia a livello psicofisico, sia a livello fisiologico, sia a livello razionale e emotivo.
Pretendo che questa unicità mi sia riconosciuta...CI sia riconosciuta!!!




Alla manifestazione, per altro ben organizzata, pulita, dignitosa, rispettosa delle tempistiche, ricca di interventi che spaziavano dai nomi di genitori che rivivevano il proprio dolore nell’offrire la propria esperienza ai presenti, ai nomi di medici, di uomini di legge, di conduttori radio televisivi, ho visto persone di ogni regione dell’Italia, isole comprese. Ho visto sventolare la bandiera francese, di una Francia che sta conducendo la stessa battaglia oltre confine, e ho visto quella della Germania: ma soprattutto ho visto occhi lucidi di genitori che nelle storie di altri vedevano manifestarsi i propri fantasmi e le proprie più grandi paure, o che condividevano lo stesso immenso dolore per essere già protagonisti di vicende di malattia e morte... vicende, badate bene, dalle quali loro non possono più sfuggire e proprio per proteggere la serenità e la vita di altri si battono con protervia e determinazione in difesa di un diritto di scelta!


Si è privi di compassione fino a quando non si è in grado di riconoscere la somiglianza tra  la nostra condizione e quella dell’altro! E cercare di far sì che altri non debbano soccombere allo stesso dolore, a me sembra un atto di grande compassione e anche coraggio, dati i tempi che corrono, date le punizioni e le pressioni esercitate su chi solo osa manifestare un pensiero più aperto!



Io continuo a ripetermi che non è possibile, ma il Medio Evo, il basso Medio Evo, si sta inghiottendo voracemente il progredito XXI secolo!

Ho persino paura a dirlo, ma non mi stupirebbe se dopo le radiazioni dall’albo dei medici rientrasse in vigore la caccia alle streghe con le sue vedute bigotte, limitate e meschine!




Io non so se sono strana, ma per me certe osservazioni sono così evidenti, limpide e...TERRIFICANTI!



Oggi è l’obbligo dei vaccini, obbligo ricattatorio, coercitivo, tirannico e insensato che il nostro governo ha assunto nei confronti dei vaccini, con tutti i rischi del caso.

Ma la stessa ingerenza si è tentata nei confronti delle coppie omosessuali e quelle di fatto, come se dovesse interessare a qualcuno chi considero essere la persona cui offro l’onore e l’onere di accompagnarmi per il resto dei miei giorni? 


E se da domani fosse lo Stato a stabilire chi sposa chi, quanti figli può o deve avere?

Che peso può o deve avere fisicamente? Cosa può o deve leggere? Quale lavoro deve fare a prescindere da tendenza, sogni, capacità soggettive?



Ma non trovate questo aberrante? Non vi sentite sviliti, usati, sopraffatti, violati, annientati?

Io non riesco proprio a comprendere l’arrogante presunzione di essere nel giusto di chi governa, ma ancora meno comprendo chi gli si affida in modo acritico facendosi forza e scudo di quanto gli viene somministrato dall’alto, come chi, riempiendosi la bocca con la parola scienza, è soddisfatto da scienziati che davanti alla possibile eccezione o alternativa la negano a priori anziché farsi inebriare dallo spirito di ricerca di un nuovo sapere che possa spiegare cose nuove o diverse!




E il trombaday? opps, scusate...il fertilityday? Dati i successivi sviluppi, non viene a nessun altro di pensare che la nostra lungimirante Lorenzin abbia usato questo accattivante stimolo per avere a disposizione più bambini da mercificare con le ditte farmaceutiche? No, perché se tanto mi da tanto - ed è solo un’ ipotesi, ovvio - dal famigerato decreto sembra che, se si paga un pizzo, pardon, una multa, si possa fare a meno della vaccinazione obbligatoria: insomma, se non si viene premiati dall’azienda farmaceutica, si viene indennizzati dal genitore! 

Ma poi, seguitemi nel ragionamento, e fatemi sapere la vostra, magari: dunque, il vaccino è obbligatorio altrimenti i figli degli altri muoiono perché il mio bambino non è vaccinato (e già qui, non si capisce perché debbano morire quelli che sono protetti dal vaccino, i quali, anzi, per un certo periodo sono infettati e infettivi artificialmente grazie proprio al vaccino), MA... - attenzione!!!!!! - se io pago la multa allo stato....il mio bambino non uccide più nessun altro bambino e può andare a scuoolaaa!
Cazzo, cosa non può fare il denaro!!!



Ma davvero non vi sentite presi per il culo? Davvero non vi sentite trattati da idioti?

Davvero credete che chi ci considera così mentalmente anestetizzati si limiterà a imporci dei vaccini e non ci priverà di altre libertà? 

Ma non sono già stati liberalizzati anche gli OGM? 
E tutta quella fetta di popolazione che sta cercando con fatica, costanza e dispendio economico di nutrirsi in modo sano e biologico per salvaguardare la salute propria e della propria famiglia?


Ah, già, probabilmente saranno tutti novax: possono morire insieme ai loro bambini e alle loro attività commerciali fuori circuito!

Dai, il meccanismo lo avete capito: ma è poi in una marea di altre cose meno fastidiose perché meno viscerali di quando vengono toccati i nostri bambini che si manifesta: è l’obbligo di fare la casa in un certo modo, che piaccia o no, con finestre antitutto ...e poi dover fare la breccia di Porta Pia nel muro per poter respirare; è dover per forza prendere i pacchetti telefonici con internet anche se hai 90 anni e internet non lo userai mai, è parlare di inquinamento e poi farti fare giri chilometrici per poter svoltare due metri più a destra di dove eri quando sei partito, è nel farti seguire il “protocollo” tenendoti 3 giorni all’ospedale anche se alla fine è stato un falso allarme solo perché sei entrata col codice giallo anziché verde, o al contrario è quando ti dimettono anche se sei stata appena operata e a casa non hai nessuno che possa aiutarti... é quando ti fanno il controllo fiscale e devi essere tu a produrre scartoffie, a investire tempo e fatica per dimostrare che  il pregiudizio del fisco è sbagliato, è ereditare una casa, essere disoccupato e dover comunque pagare anticipatamente tasse e imu seconda casa anche se l’hai messa in vendita e non ne godi...

Sono tutte mancanze di rispetto, dignità lese da qualche obbligo o sopruso.

E’ per questo meccanismo che era importante esserci a Pesaro, non solo per i vaccini!
E poi era importante esserci proprio come forza umana: essere là significava “riconoscersi”, sentirsi parte di qualcosa, sapere che non si è soli contro tutto, potersi contare con lo sguardo e accorgerci che si era una grande distesa arancione che si prendeva reciproca cura e si dava forza, era guardarsi negli occhi e sentirsi capiti, era la fatica di riconoscere l’obiettivo da perseguire insieme, senza lasciarsi dividere dalle bandiere di partito cha purtroppo c’erano, era girarsi indietro per cercare lo sguardo di chi è rimasto a casa per altre priorità, o per sfiducia o per pigrizia e invitarlo ad esserci la prossima volta, perché chi difende la libertà, lotta anche per la libertà di chi non se la sta conquistando, e difende automaticamente anche la libertà di chi quella degli altri la limita.

Io non so se la stampa ufficiale ne parli o no, come ho sentito dire.


Ma IO C'ERO: ero lì per non solo per dichiarare il mio dissenso all'obbligo vaccinale indiscriminato e immotivato, ma soprattutto per difendere il diritto alla libertà di scelta individuale, alla NON omologazione coercitiva, al diritto di opinione.

Eravamo in tanti, tantissimi...e comunque troppo pochi perché in troppi non c'eravate.

Eppure, ciò che si difendeva, era lo stesso diritto fondamentale e profondo che tutti reclamano: la dignitosa libertà di condurre la propria vita secondo i propri principi e valori, diritto che tutti vogliono riconosciuto per se stessi, ma troppo raramente riconoscono ANCHE agli altri.
IO C'ERO.
Io, eli the worst, c’ero. E c’era Gabriele, il capitano della nostra Radio Pirata.
E ora, un po’, ci siete stati anche voi, con me, col mio Bastiàn Contrario.





Dal mare di yastaradio, concluso il mio bordeggio, vi ringrazio per l’ascolto e vi invito a interagire ancora di più con la nostra pagina : Radio Pirata - la Radio nella Radio è su facebook...sempre e al lunedì alle 19.00 vi porta con sé per la nuova puntata che poi replica al giovedì e al sabato alle 11.00.

Ciurma? A voi!


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