Paflasmòs

domenica 26 novembre 2017

Clicca e ascolta "LETTERINA DI SANTA LUCIA" Condividi "Bastiàn Contrario"

20/11/17
38a Puntata: 
Radio Pirata - la Radio nella Radio
presenta:
Bastian Contrario_Letterina di Santa Lucia
Lunedì ore 19.00 su www.yastaradio.com 
Lunedì ore 21.00 su Radio RCS 
(91.5fm Basso lago di Garda e 98.6fm Bassa Veronese e Lessinia)

in replica al Giovedì alle 11.00 su www.yastaradio.com
in replica la Domenica alle 23.00 su www.yastaradio.com

Bastiàn Contrario:

"LETTERINA DI SANTA LUCIA"
per l'ascolto clicca QUI

clicca su "Continua a leggere...»" per il testo
"E di per sé, non è affatto una cosa brutta fare un dono, avere un pensiero, ricordare qualcuno: quel che è brutto sono l’obbligo, la routine e la pressione commerciale che le accompagnano!"

Cari i miei fedeli Pirati di Radio e di Terra! Siete pronti a lapidarmi oggi? no, non parlo della voce che è frutto di un’uscita con vento in poppa ma senza scafandro, anche se...  Però, non esagerate, mi raccomando soprattutto voi della ciurma che siete più a tiro: non vorrei che con l’eccessivo peso delle pietre la nave pirata affondasse!
Credo proprio di rischiare un po’ del vostro affetto, oggi, perché andrò a toccare una di quelle cose che poco o tanto piacciono a tutti...me compresa. 
Si, insomma...stiamo entrando in atmosfera natalizia, no?

Oggi, dove vi porterò con il mio bordeggio? Da dove partiremo, ma soprattutto, dove approderemo tra racconti, riflessioni e considerazioni?
Salite a bordo, aprite il cuore e lasciate alla deriva i pregiudizi...




Bene, fin da quando ero bambina, niente mi eccitava più della festa di Santa Lucia!
Passava più volte, prima della magica notte tra il 12 e il 13 dicembre...
Suonava il suo campanello fuori dalla finestra, nella sera, e per lei dicevo la poesia imparata a memoria con la mamma e con la nonna... piovevano caramelle che si materializzavano magicamente dal soffitto come una pioggia zuccherina... scrivevo con pazienza e grande impegno la letterina da farle trovare nella notte sotto una scodella di caffellatte caldo, perché potesse rifocillarsi dopo tanto vagare nel freddo della notte, aggiungevo con premura i biscotti anche per il suo castaldo, fedele accompagnatore, e procuravo una significativa quantità di fieno e carotine per quel povero asinello, che avrebbe presto portato faticosamente i grandi sacchi colmi di doni da lasciare nelle varie case dei tanti bambini...


La fatidica notte correvo a nanna presto, con un’eccitazione che mi impediva di dormire: sapevo che non avrei dovuto uscire dalla camera per nessun motivo al mondo perché Santa Lucia sarebbe sparita per sempre, se l’avessi vista. E quindi chiudevo gli occhi, mentre la fantasia galoppava, e cercavo di dormire o almeno facevo finta di dormire per non incorrere nel rischio di vederla...


A casa mia, Santa Lucia lasciava i doni sotto l’albero di Natale, o comunque nella stessa stanza... quando mi svegliavo correvo senza fiato nella stanza dei doni, dove le lucette di Natale illuminavano a intermittenza i nastri d’argento, le stelline dorate e le carte lucide che nel buio del resto della stanza apparivano e sparivano, mentre io rimanevo immobile e a bocca aperta per qualche istante... quasi sospesa tra lo slancio di andare e quello stop imperativo che mi permetteva di vedere come in una foto indimenticabile, cristallizzata nel tempo, quel momento unico dell’anno...

Poi, in mezzo ai mille, tra pacchettini o giocattoli sparsi per me e per tutti i miei amici  più cari, cuginetti e parenti, e caramelle, cioccolatini, arachidi, mandarini, soldini di cioccolata, cercavo di riconoscere quello che era davvero per me e cominciava lo stupore e la felicità per ogni singolo regalo ottenuto.

Era una sensazione così profonda di stupore e entusiasmo, di gioia e condivisione, che faceva davvero percepire la Magia, non come fantastica astrazione dalla realtà, ma come possibilità di assaporare intuitivamente il potenziale creativo della Vita.
Succedeva così che, appena le giornate iniziavano ad accorciarsi, la mia fantasia si indirizzasse verso il desiderio e l’attesa, verso la speranza di sentir suonare quel campanello, di veder volare, magicamente, le caramelle nella stanza...


L’attesa, non solo mi serviva a far aumentare il desiderio, a sviluppare l’attenzione, ad affinare la capacità di scegliere quello che fra i mille desideri era effettivamente quello più profondo, ma mi faceva porre l’attenzione sul mio comportamento: ero stata abbastanza brava? Santa Lucia mi avrebbe accontentata o mi avrebbe portato il carbone? A scuola, come andavo? Le decorazioni che avevo fatto sulla letterina erano abbastanza belle? Avevo esagerato con le mie richieste? Avrebbe portato anche i doni che avevo chiesto per i miei cari o solo i miei? O peggio, solo quelli per gli altri? Sarebbe stata una festa bella quanto quella dell’anno precedente?


Non crediate, dalla mia descrizione, che ci fossero chissà quali doni impegnativi o di valore: anche una singola caramella col suo fiocchetto appiccicato era parte di quella scenografia portentosa, anche il mandarino succulento...e l’albero, i suoi addobbi, erano gli stessi tutti gli anni, con quelle palline di sottilissimo vetro metallizzato che qualche volte andavano rotte e reintegrate, con il solito nastro di frangette d’oro e d’argento, con le solite cose appese alle finestre e ai lampadari.
Eppure, la magia era straordinaria. Indiscutibile. Prepotente...

Dicevo che da un anno all’altro l’attesa era sempre presente, sempre attraente: i regali non erano in realtà il fine, ma il pretesto per creare proprio quell’attesa, quella suspence, quell’occasione per immaginare, quell’incanto, quella magia che rendeva più preziosa la Vita e le relazioni coinvolte nella sua creazione....




Ora...a me personalmente, è passata la voglia di festeggiare qualunque occasione: “qualcuno” ha rapito la Principessa Magia e l’ha chiusa in qualche torre, non di un castello, ma di qualche centro commerciale alto come un grattacielo...intanto non faccio in tempo a godermi una festa che ce n’è un’altra dietro l’angolo: lasciando pur stare le feste storiche che ci sono sempre state almeno dalle mie parti, appunto santa Lucia o Natale o la Befana e il classico compleanno...il resto è una corsa all’acquisto e al regalo praticamente obbligatorio! 
Non c’è più il tempo di sorprendere ed essere sorpresi da un dono o da una festa, perché ogni giorno è diventato forzatamente buono per farlo e se non lo facciamo...avanti con i sensi di colpa!

C’è San Valentino, c’è Halloween, c’è il Carnevale con le sue maschere obbligatoriamente o quasi da comprare, c’è Pasqua con vagonate di uova di cioccolato di tutti i tipi, e l’anniversario di fidanzamento, di matrimonio, della prima volta, della seconda volta, e la festina a scuola e a casa, e di fine anno o fine corso, e l’onomastico, e la laurea, e l’addio al celibato, e l’addio al nubilato... che poi, a pensarci bene, non è che le ricorrenze siano aumentate così tanto in termini di numero: sono l’enfasi e l’obbligatorietà che le accompagnano a farle diventare pesanti, dispendiose e noiose! ...e tutto sommato anche la scarsa creatività che le accompagna, grazie alla carenza di tempo e all’esubero di proposte alla fine tutte uguali che fanno da substrato.



E di per sé, non è affatto una cosa brutta fare un dono, avere un pensiero, ricordare qualcuno: quel che è brutto sono l’obbligo, la routine e la pressione commerciale che le accompagnano!


C’è un tale esubero di offerta, da ogni parte, che davvero diventa impegnativo e pesante partecipare a tutti questi pseudo festeggiamenti.
Sono davvero strana se apprezzo più la casina di legno da 30 cm che mio marito ha costruito  praticamente sotto il mio naso come buon auspicio per il cambio casa, piuttosto che un anello con diamante? Se sono grata alla mia amica che mi regala una torta alla robiola fatta con le sue mani anziché un libro, uno specchio, un quadro o che so io? O alla mia vicina che condivide con me le noci che raccoglie nel bosco?

O se al mio compleanno, quell’amica che non vedo quasi mai, chiama perché si ricorda che per me è un giorno importante o per invitarmi al concerto del tal cantante che si ricorda così bene che mi piace?

Cosa sto cercando di dire? Semplicemente che non è l’entità, o la quantità dei regali e delle feste a rendere “calda” la Vita, ma l’umanità che la circonda: fare un giro in questo periodo e vedere tutto rosso e luccicoso già dai primi di novembre, con ogni tipo di oggetto, accessorio, pacchetto, che passano dalla tovaglia, allo schiaccianoci, alla parure del letto, alla cover per il telefonino, alle mutande, alla tazza per il latte o del bagno, allo zerbino, a tutta quella serie di addobbi e di novità per alberi di natale e decori vari - che se non altro hanno la logica della loro specifica stagionalità -...beh, mi dite a cosa serve?
Insomma, la mia tovaglia rossa di 10 anni fa che mi piace tanto è ancora bella, senza buchi, macchie, o bruciature: che me ne faccio di una nuova ogni anno, o addirittura di più di una se me ne vengono anche regalate?


Tutto lo sfavillio di luci lucine e lucette che sfavillano - appunto - tra vetrine, vicoli e terrazzi, ogni anno più numerose, ogni anno più sfarzose, e i pupazzi e babbi natale meccanici, mi dite in realtà a chi e a cosa servono?


Posso buttare lì una poco poetica ipotesi?
Non è che servano esclusivamente - tanto per cambiare - all’entità Mercato, quello stesso mercato che ci spinge a lavorare di più, per fare più regali proprio per compensare la nostra assenza, dovuta prevalentemente al fatto di dover lavorare di più per non farci mancare niente se non il tempo per vivere e godere della reciprocità esistenziale, per avere magie preconfezionate e sterili e per aumentare a dismisura lo spreco e l’inquinamento e l’accumulo spudorato e saturo di inutilità?

No, perché anche per godere dei doni che si ricevono, ci vuole il tempo: il tempo per giocarci, a Monopoli, il tempo per dipingerlo il quadro, il tempo per leggerlo il libro, il tempo per usarla la moto, accumulare tutte queste cose, senza avere il tempo per utilizzarle, è solo una somma di sprechi senza precedenti: spreco di risorse e materie prime per realizzarli, spreco di spazio e elettricità per esporle nei negozi, spreco di tempo e di denaro per lavorare e acquistarle, spreco di tempo - carburante - spazio per sceglierle, portarle a casa, sistemarle e fare la debita eventuale manutenzione.
C’è qualcosa, però che non rimane nell’ambito dello spreco ma del guadagno: c’è un guadagno, oltre che per il produttore e venditore, in termini di scarto: tutte le cose acquistate anche se inutilizzate, diventano automaticamente rifiuto così come lo diventa tutto il non venduto che rimane sugli scaffali e nei magazzini ma che perde il suo fascino da una stagione all’altre: ecco, in termini di rifiuti c’è davvero un esubero eccellente che si aggiunge a tutto quello che si ha comunque, indipendentemente dalle specifiche festività e ricorrenze.



Come potete notare, la Principessa Magia, sempre rinchiusa nella sua torre, non ha più fatto capolino, né riuscirà a liberarsi se persino la letterina per Santa Lucia è già prestampata, solo da compilare, come ho tristemente visto in un negozio di giocattoli...


Auguro a tutti i nuovi nati e ai giovani di lottare strenuamente per liberare la Principessa Magia, perché la sua assenza non solo impedisce a lei ogni libertà di espressione, ma soprattutto senza la sua insostituibile presenza è la Vita stessa a risultare impoverita.



Tra una pietra e l’altra, vi saluto augurandovi di incontrare al più presto la Principessa Magia e di custodirla nei vostri cuori e nella vostra Vita giorno dopo giorno.


Rinnovo i miei ringraziamenti alla mia ciurma, Gabriele, Luca e dj Pilo e a chi ci permette di andare in onda con tutti questi appuntamenti: al lunedì la nuova puntata su yastaradio.com alle 19.00 e su Radio RCS all 21.00 e con le repliche su yastaradio.com al giovedì alle 11.00 e alla domenica alle 23.00.

E‘ sempre sul blogspot di Elena Furio che vengono caricate tutte le puntate di Bastiàn Contrario e su facebook alla pagina di Radio Pirata - la Radio nella Radio che potete incontrarci tutti insieme o singolarmente.

Buon proseguimento di bordeggio dalla vostra eli the worst

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